- Soggetto: Chris Brancato, Carlo Bernard, Doug Miro
- Stagioni: 2 (+ 2 annunciate)
- Periodo: 2015 - in corso
- Episodi: 10
- Tempo totale di visione: ~ 8 ore
Trama iniziale
Agli inizi degli anni '90 le intercettazioni venivano eseguite tramite aerei spia che dovevano sorvolare i telefoni satellitari e poi triangolarsi con le forze di terra per l'individuazione. Si dà il caso che un sicario dalla lingua troppo lunga riveli la sua prossima ubicazione così da permettere alle forze colombiane di operare una carneficina e fare piazza pulita tra i suoi scagnozzi.
Ora tocca però fare un lungo flashback per capire come si è arrivati a cotanta ferocia sia da un lato sia dall'altro: tutto inizia con la presa al potere di Pinochet, che con una lotta al narcotraffico costringe i produttori di coca a rivolgersi a nuovi sostenitori in Colombia. Appena in tempo per stuzzicare i desideri del giovane Pablo Emilio Escobàr Gaviria, un contrabbandiere che sta consolidando il suo dominio nella sua città natale Medellìn, con mire espansionistiche degne di un fürer. Saranno gli effetti devastanti del suo commercio di cocaina a Miami a spingere l'angente della DEA Murphy a trasferirsi a Bogotà per iniziare una caccia senza pietà..
Caratteristiche principali
I maligni affermano che questa serie sia stata prodotta da Netflix per tentare di emulare il successo di Breaking Bad - Reazioni Collaterali, e chissà che non ci sia un fondo di verità.
Nonostante ciò, la caratterizzazione volge da un'altra parte, verso una sorta di lungo docu-film sulla vita di Pablo Escobar reso appetibile al grande pubblico. Per chi come me non ne avesse conosciuto le gesta, entrò nella storia come uno dei più famosi e temuti narcotrafficanti colombiani di cocaina degli anni '80 - inizio anni '90. Iconico il suo stile, ben sintetizzato dal motto 'plata o plomo' (soldi o piombo), con cui da una parte corruppe chiunque avesse un prezzo e dall'altra uccise a mitragliate chi lo oppose o ancor peggio lo tradì. Nonostante gli inserti di foto e video d'epoca ricordino puntualmente che quasi tutto quello che vediamo è accaduto realmente, capita spesso di chiedersi se invece non sia frutto di fantasia. A riguardo ci punzecchia e ci prende pure in giro il narratore, ovvero l'agente della DEA Steve Murphy che racconta le vicende a cattura avvenuta.
Entrando nel merito, la ricostruzione d'epoca risulta molto convincente sia per costumi sia per ambientazione. Il montaggio però non conferisce una chiarezza cristallina, talvolta si ha la sensazione di aver perso un passaggio e infatti capita che l'avanzamento cronologico avvenga con ritmi troppo variabili. Orrendo infatti nella scena in cui Pablo e Tata decidono di tornare in patria: a ogni cambio di inquadratura il Sole cambia posizione completamente a caso.
Interessante invece l'impossibilità di avere un doppiaggio sullo spagnolo che ti colloca forzosamente e a tutti gli effetti nella schiera dei gringos, i foresti; le recitazioni sono impeccabili e molto credibili, dai personaggi secondari fino al protagonista, e va dato merito per una cercata somiglianza degli interpreti, a tal punto che talvolta ti dimentichi che stai guardando un prodotto di intrattenimento.
Curioso poi ritrovare qui in un ruolo opposto il Joaquin di Sense8, che come serie reputo alla fine meglio riuscita rispetto a Narcos. Lampante l'affinità di tema con City Of God, laddove però il cattivo manca totalmente di un carisma magnetico che caratterizza il nostro Pablo.
Consigliatissimo ai timidi fan di criminali con fascino da vendere; sconsigliato a chi mal sopporta la presenza del plomo, il piombo.
Giudizio complessivo: 8.4
Buona visione e alla prossima,