di Alessandro D’Avenia
Mentre il primo romanzo di D'Avenia (Bianca Come Il Latte, Rossa Come Il Sangue) mi era sembrato in buona sostanza una clamorosa bimbominkiata, questo suo secondo lavoro, più maturo e strutturato, mi ha appassionata non poco e mi sento pertanto di consigliarlo.
Al netto di momenti che faticano a decollare e di qualche immagine stereotipata, su queste pagine ho trovato personaggi più vivi e strutturati, un intreccio coinvolgente, una trama che si lascia sognare.
Notevoli gli spunti linguistici e le frasi su cui riflettere, emozionante la lettera di Silvia al Prof, una dichiarazione d'amore meravigliosa nella sua semplicità.
Queste pagine parlano di paure più grandi di noi, di una novella Odissea, di un viaggio alla ricerca del padre e di se stessi, dell'amicizia e del primo amore, del passaggio all'età adulta, di famiglia... tutti questi elementi, così ben armonizzati in queste pagine, hanno fatto rivalutare ai miei occhi questo giovane scrittore.