The Lazarus Effect




Regia: David Gelb

Recensione #1



Come si può intuire dalla locandina sopra esposta, il film parla chiaramente della crisi premestruale di una giovane donna...no, scherzo!!! Ripartiamo da capo, ok.




>> Trama

Alcuni ricercatori americani sono stati finanziati per creare un farmaco che faciliti il ritorno in vita dei pazienti. Finalmente riescono a sintetizzare questo nuovo prodotto che ha dei risultati miracolosi su un cane un po' ammalato di morte. La povera bestia,
stecchita come un ciocco di legno, viene resuscitata da un'iniezione nel cervello e qualche scossetta nel corpo.



Tutto si complica quando i finanziatori, che spiavano i progressi dei nostri famigerati dottori, se la danno e con una mossa finanziaria soffiano la proprietà della scoperta.

Inoltre, il cagnetto risvegliato dal siero non si comporta esattamente come un cane da compagnia, a meno che non debba fare compagnia a Hannibal Lecter.
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Ed eccoci a riparlare del fatto che usiamo soltanto il 10% del nostro cervello, quando in realtà il problema è che soltanto il 10% dell'umanità USA realmente il cervello :) .

Storia già sentita e problemi da 'risveglio' già visti, il film non sarebbe male se fosse uscito 15 anni fa, ma per carità non distruggiamolo completamente: la regia è passabile e gli attori degni della loro parte, gli effetti piacevoli alle menti che usano esclusivamente il 5% del loro cervello :) . 


Lo spettatore viene comunque coinvolto anche se all'ultimo rimane con un leggero senso d'incompiuto. Lo consigliamo per una bella serata con la propria consorte.




P.S.: Olivia Wilde è bona anche quando è truccata da gorilla.



Giudizio complessivo: 6.5
Buona visione e alla prossima,

Recensissimo


Recensione #2



Film guardabile, a partire dai bei titoli di testa e al cosiddetto 'Progetto Lazzaro' che immediatamente ti fa sperare in qualcosa alla 'Re Animator'.




La vicenda incuriosisce abbastanza già da subito con l’esperimento sul cane e le svariate inquadrature ad esso dedicate, durante le quali la sensazione che possa scattare ed afferrarti il naso attraverso lo schermo è piuttosto concreta.

La scena del risveglio di Zoe poi è senz’altro di effetto anche se a prima vista sembra un po’ una grande medusa sotto a quel lenzuolo. Lei è indubbiamente inquietante, e devo ammettere che prende piuttosto bene la faccenda all’inizio..

Man mano che si va avanti però la situazione sfugge un po’ di mano, si tende a esagerare troppo con lei che diventa il peggior demone della storia e alla fine si mette a sparare palle di fuoco in puro stile Street Fighter, manco fosse Ken o Ryu. Anche la faccenda dell’incendio e del sogno l’ho trovata un po’ confusa e lo dico con rammarico in quanto le potenzialità c’erano tutte.

Diciamo infatti che senza le esagerazioni citate prima sarebbe potuto essere un gran bel film, anche perché poi dura poco ed è anche parecchio inquietante in molti punti, se visto con la giusta atmosfera.

Olivia Wilde poi è da applausi (vabbè insomma diciamo che se la cava bene… il fatto di essere innamorato di lei forse mi fa esagerare un poco).

Il finale piace, anche se quando è entrato il vigile del fuoco temevo in una conclusione banale; invece il regista ha preso la decisione giusta e di conseguenza si guadagna una sufficienza piena.




Giudizio complessivo: 6
Buona visione e alla prossima,

Luca Rait




Trailer


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