Terzo ed ultimo capitolo della saga Millennium: non ci saranno spoiler anche se non avete visto i primi due, Uomini Che Odiano Le Donne e La Ragazza Che Giocava Con Il Fuoco.
Trama iniziale
Stavolta Lisbeth è con suo padre in fin di vita in ospedale. Gli uomini dei servizi segreti che si erano interfacciati con Zalachenko ritornano da lui per
informarlo che dovrà subire un processo e molto probabilmente anche una condanna. Come suo stile, si rifiuta e minaccia di rivelare tutto quello che sa. Intanto Lisbeth deve prepararsi al processo, e qui lo aiuterà in tutto e per tutto Michael che ha in serbo un voluminoso numero de Millennium proprio per raccontare la sua storia e così scagionarla.
Recensione critica
Non so quanto sia voluto, ma nei tre capitoli assiste a uno stravolgimento, almeno cinematograficamente parlando, del genere della pellicola: il primo alla fine è un mistery con qualche scena di azione; il secondo è un action con alcune scene di investigazione, il terzo è una spystory con scene giuridico-poliziesche.
E tranne il secondo abbastanza monotono e prevedibile, la cosa non mi è dispiaciuta affatto. Infatti qui il ritmo è incalzante fin da subito, compaiono nuovi personaggi tanto misteriosi quanto spietati, e dall'altro lato nuovi benefattori.
In questo scontro tra buoni e cattivi si inserisce anche il governo con un'indagine interna. Che dire, giubilio per i miei occhi!! Amo i film in cui quasi tutto (il 98%) torna, ha un senso, una logica nella trama. Regia illuminata dalla traccia scritta di Larsson, sa porsi con una fotografia molto più azzeccata in questo contesto che nel precedente (è la stessa in entrambi perché).
La saga non sarà un capolavoro assoluto, ma per chi come me piacciono i "thriller tetri", le ambientazioni scandinave e tutto il resto, è un must-see.
Consigliatissimo a tutti gli amanti delle spystory coi fiocchi; sconsigliato banalmente a chi non a visto i primi due, anche se credo si possa vedere singolarmente (però con successivo mal di testa)
Giudizio complessivo: 8.1
Buona visione e alla prossima,