Regia: Anton Corbijn
Penultimo film di Philip Seymour Hoffman, un bel film di spionaggio vecchio stile: poche scene di azione, tutto incentrato sulla bravura (e ce n'è tanta!) degli attori.
Anche la trama è piuttosto classica: una squadra di agenti antiterrorismo tedeschi, capitanata da Seymour Hoffman, tenta di incastrare una società legata ad Al Quaeda.
Le indagini prendono il via dall'individuazione di un giovane terrorista ceceno, venuto ad Amburgo per ritirare l'eredità del padre, trafficante d'armi (e non solo) russo che
aveva depositato i proventi dei suoi traffici illeciti in una banca della città, gestita da un banchiere con decisamente pochi scrupoli. Alla guida della banca ora c'è il figlio (William Defoe), e tramite un'avvocatessa paladina dei diritti civili (Rachel Mc Adams) il terrorista si mette in contatto con lui perché onori il patto stilato tra i due padri anni prima e gli consegni l'eredità.
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In questo meccanismo si infiltrano Seymour Hoffman e la sua squadra, che vorrebbero usare la consistente eredità del giovane per attirare ed incastrare pesci sempre più grandi.
Ottima la regia, aiutata anche dalle ambientazioni malinconiche; dialoghi ben curati e trama sempre avvincente, questo film è la dimostrazione che per fare una buona pellicola di spionaggio non è necessario per forza giocare sull'azione o su continui colpi di scena.
Decisamente consigliato per una fredda e piovosa serata autunnale, con un buon bicchiere di cognac accanto.
Recensissimo
Trailer
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