Regia: Derek Lee, Clif Prowse
Recensione #1
Cazzo che film!!!
Non c'è male, per il primo debutto di questa coppia di registi.
Andiamo con ordine.
Innanzitutto ricordiamo che noi di questo blog detestiamo i mockumentary, che sinceramente ci hanno rotto propriamente i maroni, quindi partiamo al ribasso, anzi, partiremmo al ribasso, dato che il materiale visionato è eccezionale in confronto ad altre porcherie già viste.
Incuriositi dalle location (il film in parte è girato in Liguria) ci siamo avventurati e siamo rimasti entusiasti subito dopo i primi 10/20 minuti.
Abbiamo anche ipotizzato, dal titolo, il solito film di malati di zombite che infettano il mondo...sbagliato! Si tratta sì, di infezione, anche già molto nota, ma viene comunque raccontata e vissuta in maniera del tutto nuova.
Ottima la regia, veloce, chiara e non esagerata nelle scene più pesanti, la storia scorre sensata e non ci sono buchi o strafalcioni, che ogni tanto ritroviamo anche in pellicole molto più importanti...
Tutto fila correttamente senza deludere per un secondo lo spettatore.
Alla fine ti immedesimi così tanto che ti vien voglia di accoppare qualcuno, no scherzo!
I nostri complimenti Derek e Clif (registi ed attori che usano i loro veri nomi), avete sfondato con un solo film le porte della fama.
Consigliatissimo.
P.S.: Derek e Clif siete ufficialmente invitati a casa da noi per una cena a Genova.
Giudizio complessivo: 9
Buona visione e alla prossima,
Recensissimo
Recensione #2
Wow gran bella scoperta.
Due ragazzi esordienti... vedi la locandina e pensi a storie di zombie comuni o alla versione di Contracted al maschile... ti auguri di non appisolarti perdendoti nelle banalità e, detto tra noi, speri che il film riesca a strappare la sufficienza...e invece sti cazzi spunta a tradimento il filmone.
Sarà un caso ma la parte interessante inizia in Italia, in particolar modo nella splendida cornice offerta da Vernazza; le condizioni del ragazzo destano subito grande interesse e la scena nel ristorante è ottima e tutta da gustare. All'inizio si può pensare a molte cose riguardo la malattia, poi nella vigna diventa tutto chiaro e, una volta svelate le carte, il consiglio per i non appassionati del genere (tra cui mi ci metto pure io) è quello di continuare la visione.
Le riprese in prima persona sono efficaci e, nonostante trattasi di esordio per i due registi, per nulla fastidiose, cosa che invece spesso accade in film ben più blasonati (vedi per esempio accoppiata Balaguerò - Plaza versione 2).
Il trucco e le interpretazioni funzionano alla grande, l'inseguimento per i vicoli è fantastico. Qualche piccola pecca la si trova, alcune situazioni forzate e non molto chiare, ma chissenefrega si perdona facilmente.
Finale buono, soprattutto quando vanno i titoli di coda, reso ancor più apprezzabile dal ritorno di... non ve lo dico guardatelo!