di Simone De Beauvoir
E' un grosso tomo di 769 pagine, e parla di un gruppo di intellettuali francesi nel periodo subito dopo la guerra.
Insomma parla di se stessa e del suo mondo, in maniera prolissa come era sua abitudine. In tutti i suoi libri non ha fatto altro che parlare di sé.
I personaggi sono facilmente riconoscibili, e le loro azioni sono sempre fra il deludente e il combattuto. Annaspano per trovare soluzioni senza mai riuscire veramente nei loro intenti. Buona la costruzione del percorso narrativo, ma qualche pagina in meno non avrebbe tolto niente.
Questa scrittrice francese non mi ha mai convinto del tutto. E di lei ho quasi letto tutto, anche perché ai tempi del movimento femminista, se non si leggeva la Beauvoir si faceva peccato mortale.
Antonietta Panzera
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