Concerto dei Sad, Tributo Ufficiale del Funclub Zonametallica al Midian di Cremona, Sabato 28 Settembre 2013
Chiunque nella storia si sia messo a suonare, ha fatto cover.
Chiunque nella storia si sia messo a suonare, ha fatto cover.
Almeno per un determinato periodo.
Eppure, anche il modo di fare cover adesso è cambiato.
Ormai non è più solo un punto di partenza: spesso è un punto di arrivo. A volte anche un punto importante.
In effetti è cambiato nel tempo il modo stesso di fare cover.
Una volta formavi un gruppo, poi ti mettevi d'accordo: "Quali canzoni ci piacciono?" e ne venivano fuori delle belle. Non era necessario che ci fosse un senso logico, bastava solo che le canzoni piacessero a tutti gli elementi del gruppo, bastava solo che avessero un significato speciale per almeno uno dei componenti della band, bastava solo che in saletta le prove fossero almeno dignitose, e il pezzo era subito messo in scaletta.
Tutto il resto veniva da sé.
Se poi qualcuno di queste cover band era particolarmente brillante, c'erano centomila occasioni per emergere e fare altre cose su cui un produttore discografico avrebbe investito dei soldi.
La solita storia: i tempi sono cambiati.
Penso che in sostanza il punto sia il seguente: nonostante adesso nessuno investa più in progetti discografici, la gente ha comunque sempre voglia di buona musica e i musicisti hanno sempre voglia di suonarne.
Ma, se si vuole almeno un minimo di successo assicurato, allora forse è bene prendere un progetto discografico su cui qualcun altro aveva già investito in passato e che aveva funzionato, e riprodurlo in piccolo.
Ecco come nascono le tribute band.
E infatti al giorno d'oggi sono nati gruppi tributo di ogni tipo: ufficiali, non ufficiali, più o meno bravi, più o meno fedeli agli originali,...
Il mio Fabio è innamorato dei Metallica. Ha visto svariate volte i Metallica veri, e se potesse andarli a vedere in concerto tutte le sere ci andrebbe.
Ma questi birichini vengono in Italia solo di tanto in tanto,...
Così su facebook vediamo che i Sad, tribute band dei Metallica, faranno una serata al Midian a Cremona. Bene!!! Cogliamo l'occasione per trascorrere un bellissimo week-end in una città da favola!
Consiglio caldamente di visitare Cremona perché è un gioiello di città! Una di quelle cose che ti rende fiero di essere italiano e ultimamente noi italiani abbiamo bisogno di autoproclamarci un pochino!
Prenotiamo un hotel in periferia su Booking.com e dopo cena raggiungiamo il locale.
Non era la prima volta che vedevamo i Sad dal vivo e non era la prima volta che andavamo al Midian, il locale in cui i Sad avrebbero suonato. Era però la prima volta che vedevamo i Sad al Midian. Mi faceva uno strano effetto.
Il Midian è un locale molto grande a pianta rettangolare, una vasta distesa di tavoli con un comodo palco rialzato nel lato più corto del rettangolo. Gli arredi in stile gotico richiamano quelli del Transilvania. Forse tanti sono gli stessi dato che una volta era proprio il Transilvania.
Una situazione diversa rispetto a dove li abbiamo visti in altre occasioni, per esempio all'Area 51 di Vignole Borbera. Un locale molto bello ma con le tipiche caratteristiche di una discoteca riadattata per serate live, con una piccola pista gremita di gente tra il palco spazioso e il bancone del bar. I tavoli all'Area rimangono un po' appartati quindi se vuoi goderti lo spettacolo è caldamente sconsigliato il tacco 12 perché sei costretta a stare in piedi,... ragazze prendete nota! ;-)
Ma torniamo al nostro Midian. Qui invece ci si gode lo spettacolo comodamente seduti. Fra i tavoli e il palco c'è uno spazio per il pogo ma,... dai,... con i Metallica non si poga. Si ascolta semmai, e anche attentamente.
Arriviamo, salutiamo velocemente i ragazzi nel dehors del locale che si stanno rilassando prima di salire sul palco ed entriamo.
Il locale è pieno di gente. Siamo stati altre volte al Midian, come dicevo prima, e non lo avevamo mai visto così pieno.
Infatti facciamo fatica a trovare un posto a sedere.
Forse, però,... scorgo un tavolino strano con due sgabelli,... il tavolino più vicino al palco, ma tutto da un lato, quindi abbastanza appartato per me che voglio godermi lo spettacolo.
Una situazione diversa rispetto a dove li abbiamo visti in altre occasioni, per esempio all'Area 51 di Vignole Borbera. Un locale molto bello ma con le tipiche caratteristiche di una discoteca riadattata per serate live, con una piccola pista gremita di gente tra il palco spazioso e il bancone del bar. I tavoli all'Area rimangono un po' appartati quindi se vuoi goderti lo spettacolo è caldamente sconsigliato il tacco 12 perché sei costretta a stare in piedi,... ragazze prendete nota! ;-)
Ma torniamo al nostro Midian. Qui invece ci si gode lo spettacolo comodamente seduti. Fra i tavoli e il palco c'è uno spazio per il pogo ma,... dai,... con i Metallica non si poga. Si ascolta semmai, e anche attentamente.
Arriviamo, salutiamo velocemente i ragazzi nel dehors del locale che si stanno rilassando prima di salire sul palco ed entriamo.
Il locale è pieno di gente. Siamo stati altre volte al Midian, come dicevo prima, e non lo avevamo mai visto così pieno.
Infatti facciamo fatica a trovare un posto a sedere.
Forse, però,... scorgo un tavolino strano con due sgabelli,... il tavolino più vicino al palco, ma tutto da un lato, quindi abbastanza appartato per me che voglio godermi lo spettacolo.
Fabio ordina da bere una Becks. Anche io ordino birra: una Ceres blu, analcolica! Tanto per calarmi nella parte da metallara! ;-)
Dopo un po' di attesa finalmente il concerto inizia!
Non so se siete mai stati ad un concerto vero dei Metallica.
Beh, proprio come nei concerti veri, parte il brano "L'estasi dell'oro" di Ennio Morricone, tratto dal film "Il buono, il brutto, il cattivo".
L'emozione è già alta. Finisce il brano e attaccano gli applausi a scena aperta.
Beh, già solo da lì si intuisce che da questa band bisogna aspettarsi grandi cose.
E in effetti i ragazzi non si smentiscono.
Stacco di batteria e parte "Hit the lights". Il pezzo è abbastanza nervoso e cattivo per dare l'energia giusta che ci vuole per iniziare uno spettacolo come questo. La cosa che mi colpisce di più, che in altri spettacoli dei Sad non avevo colto, forse anche perché stare seduta senza pensare ai tacchi aiuta, è l'assolo di chitarra. Sbalorditivo. Il suono, per quanto il pezzo sia nervoso, è deciso, caldo e coinvolgente. Coinvolgente è anche il modo di suonare di David Bisson, che regala emozioni ad ogni nota. Per un attimo mi fa dimenticare,...
....mi fa dimenticare quanto sia impressionante la somiglianza fisica del cantante Mattia Montin a James Hetfield! Era già inquietantemente assomigliante a lui con i capelli lunghi, ma ora che ha i capelli corti forse la somiglianza è ancora più evidente. Soprattutto nelle movenze, negli sguardi e nel modo di parlare! L'unica cosa che li contraddistingue è l'accento veneto di Mattia!!! :-O
Mi chiedo come sia possibile. Mi chiedo se anche lui, come io sono fan di Mariah Carey, ascolta tutti i giorni i Metallica, magari è ossessionato,... Magari dorme con il poster di James in camera, se lo guarda la sera e imita il suo sorrisetto storto,...
Mentre mi lascio andare a deliri di questo genere parte secco lo stacco di "Master of Puppets" che mi riporta con la testa al Midian.
Beh,... se sei cover band dei Metallica non puoi non fare "Master of Puppets".
Certo, però è un'arma a doppio taglio. Uno di quei pezzi che se hai mai avuto un gruppo cover metal, lo hai per forza suonato almeno una volta in saletta. Io l'ho fatta e l'ho sentita fare un miliardo di volte ed ogni volta ho patito lo strazio dell'imperfezione degli stacchi dei tempi dispari.
Sono come pugni nello stomaco. Frazioni microscopiche di secondo in cui non sai se nel casino delle distorsioni e degli overdrive ha attaccato prima il basso, oppure la seconda chitarra, o la batteria, o il cantante,... e allora si parte tutti per i fatti propri e poi ci si incontra tutti a metà frase, per poi riproporre lo stesso strazio la frase dopo.
Invece di nuovo i Sad mi danno una bella soddisfazione: questa volta è da lodare il batterista, Filippo Tosin, non solo per la precisione, ma soprattutto perché è in grado di usare gli accenti per dare i riferimenti giusti alla ritmica. Non è da tutti nel metal, davvero.
Il pezzo successivo è "Fuel" dell'album "Reload". Anche qui noto con piacere che i Sad sanno farsi apprezzare anche dai puristi che sostengono che i Metallica siano solo i primi tre album ovvero "Kill' Em All", "Ride the Lightning" e "Master of Puppets". Per alcuni non è da considerare nemmeno "And Justice for all" dato che è stato fatto dopo la morte prematura del meraviglioso bassista Cliff Burton. Personalmente credo che sia una visione un po' restrittiva, anche se capisco che alcuni metallari siano affezionati a quel tipo di suono. Ma, appunto, si tratta di un tipo di suono che poi è cambiato, si è evoluto, insieme alle tecnologie e ai Metallica stessi. E il suono dei Sad è molto fresco e versatile per rendere al meglio sia le canzoni vecchie che quelle nuove.
Intanto che procede il concerto noto comunque una cosa: questi ragazzi si danno come se suonassero all'Arena di Verona. Ognuno di loro ha una presenza scenica sul palco da vera rock star e cercano continuamente il contatto con il pubblico. In effetti la comodità dei tavolini del Midian non rende giustizia allo spettacolo che questi artisti sono in grado di fare.
Mattia richiama continuamente il pubblico e cerca di farli alzare dai tavoli, ma la situazione non cambia di molto. Beh, il mio Fabio invece lo ascolta quasi subito. Mi da un bacino e scappa da me per andare a supportarli :-) Io resto seduta con la scusa che devo fare la recensione, dato che i tacchi questa volta non li ho messi! :-P
Un altro pezzo nervoso, "Blackened", che è il primo pezzo del mio cd preferito dei Metallica "And Justice for All" e penso al bassista Jason Newsted. Era un leader, secondo me. Era nervosissimo, suonava benissimo, anche se col plettro, e cantava pure benissimo, a tal punto da sostituire Hetfield in un tour perché quest'ultimo si stava riprendendo da un infortunio, e per sostituire James in un concerto dei Metallica non basta saper cantare. Bisogna saper reggere la parte.
Mah, io non ho mai sentito cantare il bassista dei Sad, Emanuell Bagliolid, ma se fosse in grado di farlo penso che non avrebbe problemi a reggere la parte del cantante. Non so, sarà la sua figura sul palco: un ragazzone altissimo tatuato con lunghissimi rasta che suona a torso nudo, che maneggia questo basso enorme con la stessa semplicità che se fosse un mandolino,... impressionante. E forte, perché anche lui sempre in cerca di contatto col pubblico. Un altro leader, ugualmente tosto ma diametralmente diverso da Mattia, tanto da non prevalere su di lui in nessun modo, mai, anzi.
Sono tutti fortissimi. Ognuno di loro ha i suoi spazi e sa farsi notare dal pubblico catturando l'attenzione, a volte con un cenno del capo, uno sguardo, una mano, un lancio di plettro,... proprio come succede nei concerti veri! Sono adorabili! :-)
"Sanitarium", "For Whom the Bell Tolls", "Sad but True" sono grandi classici dei Metallica, pezzi d'effetto che non potrebbero mancare perché hanno fatto la storia dei Metallica e della Musica parlando più in generale.
E poi arriva il pezzo nuovo in scaletta "Turn the Page". Uno dei miei preferiti dei Metallica in assoluto, anzi, mentre scrivo questa recensione me lo riascolto.
Ha una carica emotiva fortissima. Il video è disgustoso e non ve lo descrivo nemmeno. Non so perché abbiano fatto un video così pesante. Infondo la canzone esprime un concetto semplice: voltare pagina. "Stasera reciterò di nuovo il ruolo della rock star, salirò sul palco e volterò pagina" dice il testo. Non specifica cosa c'era nella pagina precedente, ma messo come nella canzone non sarebbe un messaggio negativo. Bah,... Comunque le good vibrations dei "Sad" al video non mi ci fanno nemmeno pensare per un secondo. Meno male :-)
"Whiskey in the Jar" riconferma la mia teoria: i Sad sono davvero fortissimi anche nei pezzi della seconda fase dei Metallica, quella dopo il "Black Album".
Poi "One", un altro pezzo fortissimo e carico di emozioni, tra l'altro di grande effetto i suoni degli spari proprio come nel pezzo originale e a seguire il pezzo preferito del mio Fabio: "Nothing Else Matters". Bellissimo. In effetti credo che sia il pezzo più popolare dei Metallica. Come a tanti gruppi metal è successo, anche loro sono apprezzati su più ampia scala per le ballate, perché credo che ognuno di noi apprezzi nel vedere che c'è un cuore tenero anche in questi cattivoni capelloni! :-)
Un piccolo stacco strumentale precede "Seek and Destroy". No, per carità, troppo miele poi nausea, vero? :-D Bellissima, e riporta l'attenzione e l'energia del pubblico che vuole ancora sentire suonare, vuole ancora grinta, vuole ancora emozioni forti,... e i Sad non si tirano indietro.
I Metallica hanno fatto tante cover, ma questa che segue è una delle mie preferite, anche se, non me ne vogliano a male ma bella come l'originale non riuscirà mai a farla nessuno: sto parlando di "Stone Cold Crazy" dei Queen. E' energia pura! Non voglio che finisca il concerto!
... E invece,... l'ultimo pezzo. :-(
Tra l'altro dei Metallica è quello che mi piace meno :-) Si tratta di "Enter Sandman". Però è un indiscutibile successo, non si può certo tralasciare, e poi i Sad hanno dei suoni talmente belli che mi sembra persino carina! XD
Uff,... finito concerto! :-(
I ragazzi salutano sul palco e vengono applauditi a lungo.
Sono stati proprio forti!
Le luci nel locale si riaccendono, la mia birra analcolica è finita e,... e,... c'è David, il chitarrista, che si è fermato a parlare con un ragazzo ancora sul palco,... non posso non chiedergli qualcosa,....
Mi avvicino e ancora prima di fargli i complimenti lui li fa a me perché indosso la maglietta di Robben Ford! O.O Lì per lì gongolo ma poi penso,... per me è normale, mio papà è musicista di professione, chitarrista per la precisione, puoi capire se non ascoltava Robben Ford, e se qualcuno in casa ascolta Robben Ford,... eh,... poi finisce che lo ascoltano tutti!
Mi incuriosisce ancora di più e gli chiedo se quando ha finito posso fargli alcune domande per la recensione. Gentilissimo mi dice di concedergli un attimo e che mi raggiungerà nel dehors, perciò io e Fabio andiamo ad aspettarlo.
Ecco che arriva. Gli chiedo come è andata la serata. Secondo lui non male, anche se sono abituati a suonare in locali diversi dal Midian. In effetti il palco è grande ma sotto il palco è troppo dispersivo.
E si ritorna a parlare di Robben Ford. "A che età hai conosciuto la musica di Robben?".
Io avevo una decina di anni, ma per me non è valido,...
"A diciannove anni circa,... più o meno quando mi sono messo a studiare chitarra. Sono partito con il blues, il mio maestro mi ha fatto conoscere Ford".
Aspetta, aspetta, ricapitoliamo. Mi devo essere persa qualche passaggio: "A che età ti sei avvicinato alla chitarra?" chiedo esterrefatta.
"Più o meno quando ho iniziato con il blues".
"Così tardi?!?" Esclamo io.
No, perché non è possibile. Dovete sentire come suona David! Non è possibile che abbia iniziato solo da così grande. Non è solo tecnica, in cui è senz'altro preparatissimo. E' proprio che suona col cuore. Beh, ma d'altronde se ha iniziato di botto con ascolti del livello di Ford, vuol dire che aveva comunque una spiccata inclinazione naturale che doveva solo venire fuori.
"Sì", dice, "Ford mi ha aperto un mondo tutto nuovo, mi sono subito innamorato artisticamente di lui. E' geniale".
Sì, geniale, difficile tecnicamente e semplice concettualmente. Un ossimoro, in pratica.
"Ma prima di Robben Ford e della chitarra quale era il tuo rapporto con la musica? Chi ascoltavi?"
"Oh, ascoltavo di tutto ma soprattutto i grandi cantautori italiani. Più di tutti Masini. Masini per me è un vero poeta. Si porta dietro la fama del 'porta sfiga' ma ha scritto delle cose che solo lui poteva scrivere" E mi elenca una serie di pezzi meravigliosi. Beh, è vero, anche secondo me Masini è un poeta. Fabio rimane allibito, non si aspetta che due musicisti possano parlare di Masini in quel modo. Caspita, quando ancora la discografia funzionava e i soldi venivano investiti in gente che ci credeva davvero,...
"Beh, quindi ti sei avvicinato tardi alla chitarra e presto a Robben Ford" dico io. Gli spiego che mio padre mi ha fatto conoscere Ford per la sua professione, gli spiego che era il chitarrista di Bruno Lauzi,...
"Ma davvero?" dice lui. "Caspita, ma Bruno Lauzi! Un altro grande!"
Eh, sì, proprio un grande, piccolo uomo che adorava i bambini, con riccioli bianchi che sembravano neve e una vocina divertente. Riposa in pace, poeta. <3
Intanto arriva il batterista, Filippo: "Hai sentito? Suo padre era il chitarrista di Lauzi!" :-)
Dopo aver parlato un po' di Bruno faccio qualche domanda anche a Filippo.
"Ho apprezzato molto il tuo modo pulito di suonare, sempre chiaro e comprensibile, una qualità rara in questo genere di musica".
"Beh, ne vengo da una scuola di hard rock, suonare un certo tipo di musica dove il tempo è sempre uguale e molto quadrato mi ha aiutato molto nella ricerca della precisione." dice lui.
E poi rimango divertita dal racconto di come è entrato a far parte del gruppo:
"I Sad dovevano suonare in Germania ma il batterista di prima aveva dato forfait per via del maltempo, così Mattia ha chiamato me all'ultimo momento. Io ero reduce da una serata un po' folle e stavo dormendo quando mia mamma mi ha passato la telefonata. Ho detto a Mattia di concedermi il tempo di svegliarmi, farmi una doccia e riprendere coscienza. Dopo poche ore ero già in viaggio. Non avevo mai suonato la maggior parte delle canzoni dei Metallica. Anzi, a dire il vero ho imparato quasi tutte le canzoni proprio durante quel viaggio, compresa "Master of Puppets".
E qui mi si allarga il cuore. Questa è roba da professionisti. Anzi, ho visto certi macachi tirarsela da musicisti e poi non riuscire a studiare un brano di pochi minuti nell'arco di settimane,... Dovrebbe essere pagato uno sbattone così. Ma PAGATO BENE. Invece,...
"No, ma ché,... sì, qualcosa guadagnamo con i Sad, ma mica ci si vive,..." dice David, e Filippo annuisce.
"Tutti dei Sad hanno un altro lavoro. Non ci riesci a vivere se no. Vivere solo di musica è impossibile".
Lo so. Lo so bene. Io che da bambina avevo un sogno, un sogno irrealizzabile: diventare professoressa di musica delle scuole medie. Volevo cambiare il mondo.
"Ma non solo i Sad hanno un altro lavoro, sai? Anche gente famosa! Non è che ci si stia dentro sempre con la musica".
Che delitto.
"Però noi con i Sad ci leviamo un sacco di soddisfazioni e ci divertiamo. Suoniamo, abbiamo il nostro pubblico e siamo seguiti". E meritereste molto di più. Come tanti altri.
Intanto arriva il bassista, Emanuell,... anche lui gentilmente si lascia fare una piccola intervista,...
"Ho iniziato con il punk. Facevamo cover dei gruppi più classici, Sex Pistols, Clash, e pezzi nostri. Avevamo un giro di locali e infine ci ha ingaggiati un agente che però ci ha chiesto di snaturarci troppo: voleva che i testi dei nostri pezzi fossero in italiano ma a noi veniva meglio scrivere in inglese, abbiamo iniziato a demotivarci ed è stato naturale passare da quella realtà ai Sad. D'altronde i Metallica sono il primo gruppo metal di cui mi sono innamorato. Il primo concerto che ho visto è stato quello dell'album 'And Justice for All', quello con il trucchetto della statua che cade. Avevo paura che ci cadesse davvero addosso e che succedesse un disastro! Ero adolescente e terrorizzato. Anche se mio fratello mi diceva che era solo un effetto di scena non ci credevo!"
Carino. :-)
Intanto arriva Mattia, anche lui stanco e gentile si presta alle mie domande:
"Come è andata la serata?"
"Beh, insomma,... c'era poca gente,..."
"No, beh, dai,..." diciamo io e Fabio "era pieno il locale! Non lo avevamo mai visto pieno così!"
"In effetti anche il proprietario mi ha detto che era pieno, ma per il nostro spettacolo ci volevano quelle cento persone in più, mancava la gente in piedi che coprisse i buchi. E' proprio per come è strutturato lo spettacolo dei Sad. Ogni cosa è studiata ad arte. Anche lo stesso lanciare i plettri. Se li lancio e cadono per terra perché c'è poca gente, non ha senso. Infatti non ne ho tirati molti."
Ecco che ora la mia domanda inizia a prendere forma.
"E' tutto studiato, dici. Ecco. Questo vorrei capire. La tua somiglianza con Hetfield è inquienate. Gli assomigli molto fisicamente. Alto, biondo, occhi chiari, ma soprattutto ti muovi come lui, parli come lui, fai addirittura le stesse sue facce,... spiegami, quanto c'è di elaborato e quanto nasce spontaneamente come fan dei Metallica?".
"E' tutto studiato. Tutto. Nei minimi dettagli. Vedi, noi non siamo professionisti, ma siamo professionali" (già, ultra professionali e meritereste ben altro, ma lasciamo perdere,...) "Io adoro i Metallica e per questo ho deciso di fare un gruppo tributo ma, quando abbiamo iniziato, ho dovuto mettere delle regole. Ho dovuto scegliere le persone con cui lavorare. Non andava bene chiunque. Adesso siamo a buon punto. Tutti contano nello stesso modo. Tutti hanno la loro importanza, sia sul palco che fuori dal palco. Quello che ci tiene costantemente sul filo è anche l'autocritica. A volte scendere dal palco dopo che hai dato tutto e sentirti dire dai tuoi colleghi che una canzone non è andata bene può essere seccante ma, caspita, ti fa crescere. Per esempio, questa sera è venuto fuori che 'Turn the Page' è venuta male, che c'erano delle stonature. E' nuova in scaletta, bisogna rodarla dal vivo".
Ci ripenso,... bah,... stonature eclatanti,... non so, non mi pare. Forse non era omogeneo il volume della voce fra la parte iniziale dove ci sono pochi strumenti e quella centrale, dove invece è più carica di energia.
"Sì, in effetti sono entrato con il pickup della chitarra troppo alto e ho dovuto suonare meno note, altrimenti copriva tutto,..." infatti, anche secondo me il motivo era quello. La prossima volta andrà meglio per forza! :-)
"Ma,... come ti sei avvicinato alla musica?" chiedo.
"I miei mi hanno mandato in conservatorio a studiare flauto. Poi ad un certo punto è avvenuta la ribellione. Ho iniziato con la chitarra e ho mollato il flauto. Sono un grande fan dei Metallica ma non sono tutto per me".
"Ecco, proprio qui ti volevo, se fossimo in un altro momento storico, sentiresti la necessità di fare altra musica?"
"Certo che sì. Farei molto altro. Ma dai Metallica prenderei la parte migliore: la grinta e il sorriso. E' questo che cerco di dare quando sono sul palco."
E al pubblico arriva, puoi starne certo.
"Però purtroppo con i Sad non ci viviamo. Ci guadagnamo un po' di soldini ma non basterebbero per vivere. Io lavoro anche in proprio e per questo ho dovuto tagliare i capelli. Sento che manca una parte di me."
I ragazzi lo chiamano:"Vieni, è ora di smontare tutto", quindi li ringrazio della disponibilità e li saluto.
Una volta anche i gruppi underground avevano il service che si preoccupava dell'impianto.
Lasciamo perdere. E' tutto così difficile,...
Anche io, come Mattia, sento che manca una parte di me. Ogni volta che vado a lavoro.
Faccio la cassiera da Mediaworld. "Salve, ha la tessera?".
Non era proprio questo che pensavo di fare quando da piccola sognavo di cambiare il mondo.
Ma non ho mai smesso di crederci. E' per questo che scrivo. E non smetterò mai di crederci. Chiamatemi stupida. Ognuno di noi ha un'inclinazione naturale che dovrebbe seguire per essere migliore. Ne sono convinta fin da piccola. Provate a smentirmi.
Con questi pensieri quella notte sono tornata nella mia stanza d'albergo insieme al mio Fabio.
La mattina seguente quella sbadata che la sera precedente non aveva fatto caso alla nostra prenotazione su Booking.com era a servire la colazione. Avrà fatto avanti e indietro venti volte perché o si dimenticava la bustina di tè, o il tovagliolo, o il cucchiaio, o la marmellata,... Mamma mia! E a colazione c'eravamo solo noi due! Pfff,...
Andiamo a pagare e c'era sempre lei, che sclerava perché aveva sbagliato il conto ai clienti prima di noi che erano già partiti: si era dimenticata di fargli pagare un pernottamento,... O santo cielo!
Paghiamo, e si sbaglia a darci il resto,... Aiuto! Fatemi scappare da questa agonia!
Devo ripartire per Genova dove mi aspetta un intero pomeriggio di "Salve, ha la tessera?". Fantastico.
Mentre veniamo via ci soffermiamo a guardare l'edificio.
Era una cascina ristrutturata,... bellissimo,... anche la camera era caratteristica, con le travi in legno sul soffitto e il pavimento in cotto. Suggestivo.
Un signore ci ferma: "Vi piace? Era una cascina del 1500, avete un po' di tempo? Posso farvi vedere qualcosa?"
"Magari, no, purtroppo stiamo scappando, lo so, è domenica, ma oggi pomeriggio lavoro"
"Peccato," dice lui "Almeno un secondo, vi faccio vedere solo un paio di cose, merita davvero! Venite di qua! Ecco, come vedete è stato fatto un restauro conservativo. Tutto, le travi, gli infissi, le porte, sono tutte originali del 1500,.. questo è il pozzo, ora è stato chiuso ma è stato conservato l'aspetto originale,... e questa,... questa è la stalla".
Rimango sbalordita,... sembrava un luogo onirico. Alla velocità del pensiero potevi fare un balzo di 500 anni. A seconda di come batteva la luce del sole sulle colonne centrali dalle piccole finestre al di sotto dei quali c'erano ancora gli agganci dei morsi dei cavalli, in un batter d'occhio potevi essere in una stalla del 1500 o in un elegantissimo salone delle feste del 2013. L'architetto era indubbiamente un genio.
Manco a farlo apposta il signore di prima sembrava mi avesse letto nel pensiero:
"Avete presente la signora che vi ha fatto pagare? Beh, l'architetto che ha realizzato tutto questo è lei".
Laura Ferrarini
Beh, proprio come nei concerti veri, parte il brano "L'estasi dell'oro" di Ennio Morricone, tratto dal film "Il buono, il brutto, il cattivo".
L'emozione è già alta. Finisce il brano e attaccano gli applausi a scena aperta.
Beh, già solo da lì si intuisce che da questa band bisogna aspettarsi grandi cose.
E in effetti i ragazzi non si smentiscono.
Stacco di batteria e parte "Hit the lights". Il pezzo è abbastanza nervoso e cattivo per dare l'energia giusta che ci vuole per iniziare uno spettacolo come questo. La cosa che mi colpisce di più, che in altri spettacoli dei Sad non avevo colto, forse anche perché stare seduta senza pensare ai tacchi aiuta, è l'assolo di chitarra. Sbalorditivo. Il suono, per quanto il pezzo sia nervoso, è deciso, caldo e coinvolgente. Coinvolgente è anche il modo di suonare di David Bisson, che regala emozioni ad ogni nota. Per un attimo mi fa dimenticare,...
....mi fa dimenticare quanto sia impressionante la somiglianza fisica del cantante Mattia Montin a James Hetfield! Era già inquietantemente assomigliante a lui con i capelli lunghi, ma ora che ha i capelli corti forse la somiglianza è ancora più evidente. Soprattutto nelle movenze, negli sguardi e nel modo di parlare! L'unica cosa che li contraddistingue è l'accento veneto di Mattia!!! :-O
Mi chiedo come sia possibile. Mi chiedo se anche lui, come io sono fan di Mariah Carey, ascolta tutti i giorni i Metallica, magari è ossessionato,... Magari dorme con il poster di James in camera, se lo guarda la sera e imita il suo sorrisetto storto,...
Mentre mi lascio andare a deliri di questo genere parte secco lo stacco di "Master of Puppets" che mi riporta con la testa al Midian.
Beh,... se sei cover band dei Metallica non puoi non fare "Master of Puppets".
Certo, però è un'arma a doppio taglio. Uno di quei pezzi che se hai mai avuto un gruppo cover metal, lo hai per forza suonato almeno una volta in saletta. Io l'ho fatta e l'ho sentita fare un miliardo di volte ed ogni volta ho patito lo strazio dell'imperfezione degli stacchi dei tempi dispari.
Sono come pugni nello stomaco. Frazioni microscopiche di secondo in cui non sai se nel casino delle distorsioni e degli overdrive ha attaccato prima il basso, oppure la seconda chitarra, o la batteria, o il cantante,... e allora si parte tutti per i fatti propri e poi ci si incontra tutti a metà frase, per poi riproporre lo stesso strazio la frase dopo.
Invece di nuovo i Sad mi danno una bella soddisfazione: questa volta è da lodare il batterista, Filippo Tosin, non solo per la precisione, ma soprattutto perché è in grado di usare gli accenti per dare i riferimenti giusti alla ritmica. Non è da tutti nel metal, davvero.
Il pezzo successivo è "Fuel" dell'album "Reload". Anche qui noto con piacere che i Sad sanno farsi apprezzare anche dai puristi che sostengono che i Metallica siano solo i primi tre album ovvero "Kill' Em All", "Ride the Lightning" e "Master of Puppets". Per alcuni non è da considerare nemmeno "And Justice for all" dato che è stato fatto dopo la morte prematura del meraviglioso bassista Cliff Burton. Personalmente credo che sia una visione un po' restrittiva, anche se capisco che alcuni metallari siano affezionati a quel tipo di suono. Ma, appunto, si tratta di un tipo di suono che poi è cambiato, si è evoluto, insieme alle tecnologie e ai Metallica stessi. E il suono dei Sad è molto fresco e versatile per rendere al meglio sia le canzoni vecchie che quelle nuove.
Intanto che procede il concerto noto comunque una cosa: questi ragazzi si danno come se suonassero all'Arena di Verona. Ognuno di loro ha una presenza scenica sul palco da vera rock star e cercano continuamente il contatto con il pubblico. In effetti la comodità dei tavolini del Midian non rende giustizia allo spettacolo che questi artisti sono in grado di fare.
Mattia richiama continuamente il pubblico e cerca di farli alzare dai tavoli, ma la situazione non cambia di molto. Beh, il mio Fabio invece lo ascolta quasi subito. Mi da un bacino e scappa da me per andare a supportarli :-) Io resto seduta con la scusa che devo fare la recensione, dato che i tacchi questa volta non li ho messi! :-P
Un altro pezzo nervoso, "Blackened", che è il primo pezzo del mio cd preferito dei Metallica "And Justice for All" e penso al bassista Jason Newsted. Era un leader, secondo me. Era nervosissimo, suonava benissimo, anche se col plettro, e cantava pure benissimo, a tal punto da sostituire Hetfield in un tour perché quest'ultimo si stava riprendendo da un infortunio, e per sostituire James in un concerto dei Metallica non basta saper cantare. Bisogna saper reggere la parte.
Mah, io non ho mai sentito cantare il bassista dei Sad, Emanuell Bagliolid, ma se fosse in grado di farlo penso che non avrebbe problemi a reggere la parte del cantante. Non so, sarà la sua figura sul palco: un ragazzone altissimo tatuato con lunghissimi rasta che suona a torso nudo, che maneggia questo basso enorme con la stessa semplicità che se fosse un mandolino,... impressionante. E forte, perché anche lui sempre in cerca di contatto col pubblico. Un altro leader, ugualmente tosto ma diametralmente diverso da Mattia, tanto da non prevalere su di lui in nessun modo, mai, anzi.
Sono tutti fortissimi. Ognuno di loro ha i suoi spazi e sa farsi notare dal pubblico catturando l'attenzione, a volte con un cenno del capo, uno sguardo, una mano, un lancio di plettro,... proprio come succede nei concerti veri! Sono adorabili! :-)
"Sanitarium", "For Whom the Bell Tolls", "Sad but True" sono grandi classici dei Metallica, pezzi d'effetto che non potrebbero mancare perché hanno fatto la storia dei Metallica e della Musica parlando più in generale.
E poi arriva il pezzo nuovo in scaletta "Turn the Page". Uno dei miei preferiti dei Metallica in assoluto, anzi, mentre scrivo questa recensione me lo riascolto.
Ha una carica emotiva fortissima. Il video è disgustoso e non ve lo descrivo nemmeno. Non so perché abbiano fatto un video così pesante. Infondo la canzone esprime un concetto semplice: voltare pagina. "Stasera reciterò di nuovo il ruolo della rock star, salirò sul palco e volterò pagina" dice il testo. Non specifica cosa c'era nella pagina precedente, ma messo come nella canzone non sarebbe un messaggio negativo. Bah,... Comunque le good vibrations dei "Sad" al video non mi ci fanno nemmeno pensare per un secondo. Meno male :-)
"Whiskey in the Jar" riconferma la mia teoria: i Sad sono davvero fortissimi anche nei pezzi della seconda fase dei Metallica, quella dopo il "Black Album".
Poi "One", un altro pezzo fortissimo e carico di emozioni, tra l'altro di grande effetto i suoni degli spari proprio come nel pezzo originale e a seguire il pezzo preferito del mio Fabio: "Nothing Else Matters". Bellissimo. In effetti credo che sia il pezzo più popolare dei Metallica. Come a tanti gruppi metal è successo, anche loro sono apprezzati su più ampia scala per le ballate, perché credo che ognuno di noi apprezzi nel vedere che c'è un cuore tenero anche in questi cattivoni capelloni! :-)
Un piccolo stacco strumentale precede "Seek and Destroy". No, per carità, troppo miele poi nausea, vero? :-D Bellissima, e riporta l'attenzione e l'energia del pubblico che vuole ancora sentire suonare, vuole ancora grinta, vuole ancora emozioni forti,... e i Sad non si tirano indietro.
I Metallica hanno fatto tante cover, ma questa che segue è una delle mie preferite, anche se, non me ne vogliano a male ma bella come l'originale non riuscirà mai a farla nessuno: sto parlando di "Stone Cold Crazy" dei Queen. E' energia pura! Non voglio che finisca il concerto!
... E invece,... l'ultimo pezzo. :-(
Tra l'altro dei Metallica è quello che mi piace meno :-) Si tratta di "Enter Sandman". Però è un indiscutibile successo, non si può certo tralasciare, e poi i Sad hanno dei suoni talmente belli che mi sembra persino carina! XD
Uff,... finito concerto! :-(
I ragazzi salutano sul palco e vengono applauditi a lungo.
Sono stati proprio forti!
Le luci nel locale si riaccendono, la mia birra analcolica è finita e,... e,... c'è David, il chitarrista, che si è fermato a parlare con un ragazzo ancora sul palco,... non posso non chiedergli qualcosa,....
Mi avvicino e ancora prima di fargli i complimenti lui li fa a me perché indosso la maglietta di Robben Ford! O.O Lì per lì gongolo ma poi penso,... per me è normale, mio papà è musicista di professione, chitarrista per la precisione, puoi capire se non ascoltava Robben Ford, e se qualcuno in casa ascolta Robben Ford,... eh,... poi finisce che lo ascoltano tutti!
Mi incuriosisce ancora di più e gli chiedo se quando ha finito posso fargli alcune domande per la recensione. Gentilissimo mi dice di concedergli un attimo e che mi raggiungerà nel dehors, perciò io e Fabio andiamo ad aspettarlo.
Ecco che arriva. Gli chiedo come è andata la serata. Secondo lui non male, anche se sono abituati a suonare in locali diversi dal Midian. In effetti il palco è grande ma sotto il palco è troppo dispersivo.
E si ritorna a parlare di Robben Ford. "A che età hai conosciuto la musica di Robben?".
Io avevo una decina di anni, ma per me non è valido,...
"A diciannove anni circa,... più o meno quando mi sono messo a studiare chitarra. Sono partito con il blues, il mio maestro mi ha fatto conoscere Ford".
Aspetta, aspetta, ricapitoliamo. Mi devo essere persa qualche passaggio: "A che età ti sei avvicinato alla chitarra?" chiedo esterrefatta.
"Più o meno quando ho iniziato con il blues".
"Così tardi?!?" Esclamo io.
No, perché non è possibile. Dovete sentire come suona David! Non è possibile che abbia iniziato solo da così grande. Non è solo tecnica, in cui è senz'altro preparatissimo. E' proprio che suona col cuore. Beh, ma d'altronde se ha iniziato di botto con ascolti del livello di Ford, vuol dire che aveva comunque una spiccata inclinazione naturale che doveva solo venire fuori.
"Sì", dice, "Ford mi ha aperto un mondo tutto nuovo, mi sono subito innamorato artisticamente di lui. E' geniale".
Sì, geniale, difficile tecnicamente e semplice concettualmente. Un ossimoro, in pratica.
"Ma prima di Robben Ford e della chitarra quale era il tuo rapporto con la musica? Chi ascoltavi?"
"Oh, ascoltavo di tutto ma soprattutto i grandi cantautori italiani. Più di tutti Masini. Masini per me è un vero poeta. Si porta dietro la fama del 'porta sfiga' ma ha scritto delle cose che solo lui poteva scrivere" E mi elenca una serie di pezzi meravigliosi. Beh, è vero, anche secondo me Masini è un poeta. Fabio rimane allibito, non si aspetta che due musicisti possano parlare di Masini in quel modo. Caspita, quando ancora la discografia funzionava e i soldi venivano investiti in gente che ci credeva davvero,...
"Beh, quindi ti sei avvicinato tardi alla chitarra e presto a Robben Ford" dico io. Gli spiego che mio padre mi ha fatto conoscere Ford per la sua professione, gli spiego che era il chitarrista di Bruno Lauzi,...
"Ma davvero?" dice lui. "Caspita, ma Bruno Lauzi! Un altro grande!"
Eh, sì, proprio un grande, piccolo uomo che adorava i bambini, con riccioli bianchi che sembravano neve e una vocina divertente. Riposa in pace, poeta. <3
Intanto arriva il batterista, Filippo: "Hai sentito? Suo padre era il chitarrista di Lauzi!" :-)
Dopo aver parlato un po' di Bruno faccio qualche domanda anche a Filippo.
"Ho apprezzato molto il tuo modo pulito di suonare, sempre chiaro e comprensibile, una qualità rara in questo genere di musica".
"Beh, ne vengo da una scuola di hard rock, suonare un certo tipo di musica dove il tempo è sempre uguale e molto quadrato mi ha aiutato molto nella ricerca della precisione." dice lui.
E poi rimango divertita dal racconto di come è entrato a far parte del gruppo:
"I Sad dovevano suonare in Germania ma il batterista di prima aveva dato forfait per via del maltempo, così Mattia ha chiamato me all'ultimo momento. Io ero reduce da una serata un po' folle e stavo dormendo quando mia mamma mi ha passato la telefonata. Ho detto a Mattia di concedermi il tempo di svegliarmi, farmi una doccia e riprendere coscienza. Dopo poche ore ero già in viaggio. Non avevo mai suonato la maggior parte delle canzoni dei Metallica. Anzi, a dire il vero ho imparato quasi tutte le canzoni proprio durante quel viaggio, compresa "Master of Puppets".
E qui mi si allarga il cuore. Questa è roba da professionisti. Anzi, ho visto certi macachi tirarsela da musicisti e poi non riuscire a studiare un brano di pochi minuti nell'arco di settimane,... Dovrebbe essere pagato uno sbattone così. Ma PAGATO BENE. Invece,...
"No, ma ché,... sì, qualcosa guadagnamo con i Sad, ma mica ci si vive,..." dice David, e Filippo annuisce.
"Tutti dei Sad hanno un altro lavoro. Non ci riesci a vivere se no. Vivere solo di musica è impossibile".
Lo so. Lo so bene. Io che da bambina avevo un sogno, un sogno irrealizzabile: diventare professoressa di musica delle scuole medie. Volevo cambiare il mondo.
"Ma non solo i Sad hanno un altro lavoro, sai? Anche gente famosa! Non è che ci si stia dentro sempre con la musica".
Che delitto.
"Però noi con i Sad ci leviamo un sacco di soddisfazioni e ci divertiamo. Suoniamo, abbiamo il nostro pubblico e siamo seguiti". E meritereste molto di più. Come tanti altri.
Intanto arriva il bassista, Emanuell,... anche lui gentilmente si lascia fare una piccola intervista,...
"Ho iniziato con il punk. Facevamo cover dei gruppi più classici, Sex Pistols, Clash, e pezzi nostri. Avevamo un giro di locali e infine ci ha ingaggiati un agente che però ci ha chiesto di snaturarci troppo: voleva che i testi dei nostri pezzi fossero in italiano ma a noi veniva meglio scrivere in inglese, abbiamo iniziato a demotivarci ed è stato naturale passare da quella realtà ai Sad. D'altronde i Metallica sono il primo gruppo metal di cui mi sono innamorato. Il primo concerto che ho visto è stato quello dell'album 'And Justice for All', quello con il trucchetto della statua che cade. Avevo paura che ci cadesse davvero addosso e che succedesse un disastro! Ero adolescente e terrorizzato. Anche se mio fratello mi diceva che era solo un effetto di scena non ci credevo!"
Carino. :-)
Intanto arriva Mattia, anche lui stanco e gentile si presta alle mie domande:
"Come è andata la serata?"
"Beh, insomma,... c'era poca gente,..."
"No, beh, dai,..." diciamo io e Fabio "era pieno il locale! Non lo avevamo mai visto pieno così!"
"In effetti anche il proprietario mi ha detto che era pieno, ma per il nostro spettacolo ci volevano quelle cento persone in più, mancava la gente in piedi che coprisse i buchi. E' proprio per come è strutturato lo spettacolo dei Sad. Ogni cosa è studiata ad arte. Anche lo stesso lanciare i plettri. Se li lancio e cadono per terra perché c'è poca gente, non ha senso. Infatti non ne ho tirati molti."
Ecco che ora la mia domanda inizia a prendere forma.
"E' tutto studiato, dici. Ecco. Questo vorrei capire. La tua somiglianza con Hetfield è inquienate. Gli assomigli molto fisicamente. Alto, biondo, occhi chiari, ma soprattutto ti muovi come lui, parli come lui, fai addirittura le stesse sue facce,... spiegami, quanto c'è di elaborato e quanto nasce spontaneamente come fan dei Metallica?".
"E' tutto studiato. Tutto. Nei minimi dettagli. Vedi, noi non siamo professionisti, ma siamo professionali" (già, ultra professionali e meritereste ben altro, ma lasciamo perdere,...) "Io adoro i Metallica e per questo ho deciso di fare un gruppo tributo ma, quando abbiamo iniziato, ho dovuto mettere delle regole. Ho dovuto scegliere le persone con cui lavorare. Non andava bene chiunque. Adesso siamo a buon punto. Tutti contano nello stesso modo. Tutti hanno la loro importanza, sia sul palco che fuori dal palco. Quello che ci tiene costantemente sul filo è anche l'autocritica. A volte scendere dal palco dopo che hai dato tutto e sentirti dire dai tuoi colleghi che una canzone non è andata bene può essere seccante ma, caspita, ti fa crescere. Per esempio, questa sera è venuto fuori che 'Turn the Page' è venuta male, che c'erano delle stonature. E' nuova in scaletta, bisogna rodarla dal vivo".
Ci ripenso,... bah,... stonature eclatanti,... non so, non mi pare. Forse non era omogeneo il volume della voce fra la parte iniziale dove ci sono pochi strumenti e quella centrale, dove invece è più carica di energia.
"Sì, in effetti sono entrato con il pickup della chitarra troppo alto e ho dovuto suonare meno note, altrimenti copriva tutto,..." infatti, anche secondo me il motivo era quello. La prossima volta andrà meglio per forza! :-)
"Ma,... come ti sei avvicinato alla musica?" chiedo.
"I miei mi hanno mandato in conservatorio a studiare flauto. Poi ad un certo punto è avvenuta la ribellione. Ho iniziato con la chitarra e ho mollato il flauto. Sono un grande fan dei Metallica ma non sono tutto per me".
"Ecco, proprio qui ti volevo, se fossimo in un altro momento storico, sentiresti la necessità di fare altra musica?"
"Certo che sì. Farei molto altro. Ma dai Metallica prenderei la parte migliore: la grinta e il sorriso. E' questo che cerco di dare quando sono sul palco."
E al pubblico arriva, puoi starne certo.
"Però purtroppo con i Sad non ci viviamo. Ci guadagnamo un po' di soldini ma non basterebbero per vivere. Io lavoro anche in proprio e per questo ho dovuto tagliare i capelli. Sento che manca una parte di me."
I ragazzi lo chiamano:"Vieni, è ora di smontare tutto", quindi li ringrazio della disponibilità e li saluto.
Una volta anche i gruppi underground avevano il service che si preoccupava dell'impianto.
Lasciamo perdere. E' tutto così difficile,...
Anche io, come Mattia, sento che manca una parte di me. Ogni volta che vado a lavoro.
Faccio la cassiera da Mediaworld. "Salve, ha la tessera?".
Non era proprio questo che pensavo di fare quando da piccola sognavo di cambiare il mondo.
Ma non ho mai smesso di crederci. E' per questo che scrivo. E non smetterò mai di crederci. Chiamatemi stupida. Ognuno di noi ha un'inclinazione naturale che dovrebbe seguire per essere migliore. Ne sono convinta fin da piccola. Provate a smentirmi.
Con questi pensieri quella notte sono tornata nella mia stanza d'albergo insieme al mio Fabio.
La mattina seguente quella sbadata che la sera precedente non aveva fatto caso alla nostra prenotazione su Booking.com era a servire la colazione. Avrà fatto avanti e indietro venti volte perché o si dimenticava la bustina di tè, o il tovagliolo, o il cucchiaio, o la marmellata,... Mamma mia! E a colazione c'eravamo solo noi due! Pfff,...
Andiamo a pagare e c'era sempre lei, che sclerava perché aveva sbagliato il conto ai clienti prima di noi che erano già partiti: si era dimenticata di fargli pagare un pernottamento,... O santo cielo!
Paghiamo, e si sbaglia a darci il resto,... Aiuto! Fatemi scappare da questa agonia!
Devo ripartire per Genova dove mi aspetta un intero pomeriggio di "Salve, ha la tessera?". Fantastico.
Mentre veniamo via ci soffermiamo a guardare l'edificio.
Era una cascina ristrutturata,... bellissimo,... anche la camera era caratteristica, con le travi in legno sul soffitto e il pavimento in cotto. Suggestivo.
Un signore ci ferma: "Vi piace? Era una cascina del 1500, avete un po' di tempo? Posso farvi vedere qualcosa?"
"Magari, no, purtroppo stiamo scappando, lo so, è domenica, ma oggi pomeriggio lavoro"
"Peccato," dice lui "Almeno un secondo, vi faccio vedere solo un paio di cose, merita davvero! Venite di qua! Ecco, come vedete è stato fatto un restauro conservativo. Tutto, le travi, gli infissi, le porte, sono tutte originali del 1500,.. questo è il pozzo, ora è stato chiuso ma è stato conservato l'aspetto originale,... e questa,... questa è la stalla".
Rimango sbalordita,... sembrava un luogo onirico. Alla velocità del pensiero potevi fare un balzo di 500 anni. A seconda di come batteva la luce del sole sulle colonne centrali dalle piccole finestre al di sotto dei quali c'erano ancora gli agganci dei morsi dei cavalli, in un batter d'occhio potevi essere in una stalla del 1500 o in un elegantissimo salone delle feste del 2013. L'architetto era indubbiamente un genio.
Manco a farlo apposta il signore di prima sembrava mi avesse letto nel pensiero:
"Avete presente la signora che vi ha fatto pagare? Beh, l'architetto che ha realizzato tutto questo è lei".
Laura Ferrarini