In Piedi - Barbara Luna Festelli
Sì, perché una volta era facile.
C'era qualcuno che ci metteva i soldi, che li investiva in un progetto.
e chi lo faceva doveva stare bene attento su chi li investiva e soprattutto che poi il progetto funzionasse.
Se agiva bene in fase di produzione, era matematico che dopo ottenesse i guadagni auspicati.
Poi, non si sa cosa sia successo, i dischi hanno iniziato a vendere sempre meno, e meno.
Vuoi per la comparsa di internet, vuoi per la crisi, o vuoi più verosimilmente per il cambiamento dei tempi e delle modalità di consumo della musica: i-pod, filodiffusione nei centri commerciali, spot pubblicitari,... vuoi soprattutto per la vera crisi del terzo millennio: la mancanza di tempo.
Sempre di corsa, costretti ai ritmi serrati delle grandi metropoli, col traffico, il lavoro, i bambini da andare a prendere a scuola,... Chi è in grado di ritagliarsi un'ora di tempo per ascoltare buona musica in relax, sul divano, magari in un bell'impianto stereo, attento a godere dell'emozione che regala ogni singola nota?
Sinceramente, non lo so.
Beh, chi ci riesce è un vero ricco.
Anche se non ha un ricco conto in banca.
Beh, a volte immagino a come sarebbe potuto essere se tutti questi problemi non ci avessero portato ad un sostanziale appiattimento ed imbruttimento dei prodotti discografici.
A questo punto parte la fantasia e penso: "Se io fossi un produttore discografico e avessi il potere di portare al successo qualcuno, su chi investirei?".
Una specie di Monopoli musicale. Wow!
...Meno male che ci sono facebook e youtube.
E soprattutto meno male che la voglia di fare musica non è morta, al contrario di quello che vogliono farci credere!!!
C'è pieno di artisti che si auto producono, che investono tutte le loro energie e i loro soldi per cercare di avere un minimo di visibilità, per cercare di condividere la propria arte col maggior numero di persone possibile.
E' triste che i miei soldi siano finti. Alcuni hanno serie potenzialità come musicisti, altri si divertono e basta, altri ancora hanno solo una grande determinazione.
Oggi è il turno della determinazione.
Nel buio di un locale di Genova conosco una bellissima ragazza che timidamente parla con mia mamma: "E' bello che tu sostenga tua figlia in quello che fa. I miei non fanno lo stesso. Dicono che non sono abbastanza brava, che dovrei lasciare perdere".
Sì, è vero. Mamma mi sostiene. Adesso che ho trent'anni e che ha capito che non può opporsi alla mia determinazione. Prima mica lo faceva.
Dice poi: "Sto lavorando per l'uscita del mio cd. Il mio sogno è fare un cd."
Bene. Il sogno si sta avverando grazie alla sua determinazione.
Su youtube trovo "In piedi".
Capisco subito che è semplicemente nata nell'epoca sbagliata, come del resto tutti noi.
La prima impressione che ho è: sembra una ragazza di "Non è la Rai".
Beh, perchè?!? Le ragazze di "Non è la Rai" ...non erano fantastiche?
Bellissime, sicure, esibizioniste, e soprattutto con tante opportunità da cogliere.
Beh, già è capace di vantare una collaborazione del calibro di Richy Portera, fondatore degli Stadio nel 1980 e chitarrista di Lucio Dalla che disegna un assolo mozzafiato nella seconda metà del pezzo.
I più cattivelli penseranno:"Ha pagato, con i soldi puoi avere tutto". Sèeee, certo,... una mazza!
Puoi anche pagare, ma se davvero non hai la stoffa per diventare cantante non sai scegliere chi suonerà nel tuo disco!!!
Il pezzo esprime un concetto semplice e genuino: la voglia di affermarsi a tutti i costi, con semplicità e dignità, anche se non si è dei fenomeni.
E' una cosa che apprezzo davvero tanto. Ho visto troppi palloni gonfiati che credevano di avere in mano il successo solo perché avevano un dono, e ho visto gli stessi buttare al vento questo dono con la loro boriosità e con la poca voglia di impegnarsi. Apprezzo invece la gente che lavora sodo per avere quello in cui crede.
A parte l'assolo ultra galattico, l'arrangiamento è dignitoso. Registrato e mixato bene. I suoni ben scelti e calibrati.
La linea vocale non troppo impegnativa è ben studiata per la voce di Barbara, non troppo funambolica ma giusta e intonata.
Forse il pezzo in sé, soprattutto la musica non è di mio gusto: non è all'altezza del concetto che Barbara vuole esprimere. Avrei scelto qualcosa di maggiore effetto.
Forse se investissi dei soldi io su Barbara cambierei molte cose.
Ma,... coi soldi si possono fare tante cose. Correggere gli errori e valorizzare la gente che vale.
Con quelli del Monopoli,... meno. :-(
Non mi resta che immaginare,...
Laura Ferrarini